Recensione-Dai tuoi occhi solamente

14.06.2019

"Io, Vivian, sono quella che nessuno nota, quella che nessuno vede. Io li vedo, invece...Vedo le loro vite incrociarsi e sovrapporsi sull'asfalto spolverato di bianco, le impronte che restano, le ombre che si allungano. Indago le pieghe della pelle, dove resta inciso il passato, scruto gli incavi dei gomiti e delle ginocchia, i bordi sfilacciati dei cappotti, le mani che si stringono, i segreti sussurrati tra i capelli, la rabbia di un gesto, la tenerezza in uno sguardo, l'insopportabile caducità di ogni instante. Questi istanti io li rubo...Custodisco le storie che le persone non sanno di vivere."

Dai tuoi occhi solamente

Francesca Diotallevi

Editore Neri Pozza

Anno di pubblicazione 2018

Pagine 207

Prezzo 16,50€

Trama New York, 1954. Capelli corti, abito dal colletto tondo, prime rughe attorno agli occhi, ventotto anni, Vivian ha risposto a un'inserzione sul New York Herald Tribune. Cercavano una tata. Un lavoro giusto per lei. Le famiglie l'hanno sempre incuriosita. La affascina entrare nel loro mondo, diventare spettatrice dei loro piccoli drammi senza esserne partecipe, e osservare la recita, la pantomima della vita da cui soltanto i bambini le sembrano immuni. La giovane madre che l'accoglie ha labbra perfettamente disegnate con il rossetto, capelli acconciati in onde rigide, golfini impeccabili. Dietro il suo perfetto abbigliamento, però, Vivian sa scorgere la crepa, il muto appello di una donna che sembra chiedere aiuto in silenzio. Del resto, questo è il suo lavoro: prendersi cura della vita degli altri. L'accordo arriva in fretta. A lei basta poco: una stanza dove raccogliere le sue cose; una città, come New York, dove potere osservare le vite incrociarsi sulle strade, scrutare mani che si stringono, la rabbia di un gesto, la tenerezza in uno sguardo, l'insopportabile caducità di ogni istante. Ed essere, nello stesso tempo, invisibile, sola nel mare aperto della grande città, a spingere una carrozzina o a chinarsi per raddrizzare l'orlo della calza di un bambino. Scrutare i gesti altrui e guardarsi bene dall'esserne toccata: questa è, d'altronde, la sua esistenza da tempo. Troppe, infatti, sono le ferite che le sono state inferte nell'infanzia, quando la rabbia di un gesto - di sua madre, Marie, o di suo fratello Karl, animati dalla medesima ira nei confronti del mondo - si è rivolta contro di lei. Sola nella camera che le è stata assegnata, Vivian scosta le tende dalla finestra, lancia un'occhiata al cortiletto ombroso e spoglio nel sole morente di fine giornata, estrae dalla borsa la sua Rolleiflex e cerca la giusta inquadratura per catturare il proprio riflesso che appare contro l'oscurità del vetro. È il solo gesto con cui Vivian Maier trova il suo vero posto nel mondo: stringere al ventre la sua macchina fotografica e rubare gli istanti, i luoghi e le storie che le persone non sanno di vivere.

Recensione

Dai tuoi occhi solamente è la storia romanzata di Vivian Maier, la tata fotografa, oggi considerata una tra le più importanti fotografe delle street photography. Il romanzo è nato grazie alla fantasia della scrittrice Francesca Diotallevi, che ha saputo scavare in modo "impeccabile" in profondità nell'animo della grande artista, ricostruendo la sua vita basandosi su quelle poche e frammentate informazioni rimaste su di lei. Tra le infinità di persone per le strade di New York, Vivian Maier resta invisible e anonima agli occhi della gente. Per vivere lavora come bambinaia, passando di famiglia in famiglia e osservando scrupolosamente ogni dettaglio di quelle vite, di quelle abitudini a lei estranee. Vivian per tutta la vita guarda il mondo attraverso l'obiettivo della sua Rolleiflex, ruba istanti e frammenti delle vite altrui e ottiene la storia di ogni persona  scandagliando i loro volti, decifrandro gli sguardi, leggendo le pieghe della loro pelle, studiando il modo in cui si atteggiano le bocche . Nonostante la fotografia rappresenti un conforto a cui aggrapparsi per sopravvivere, Vivian è tormentata dai demoni del passato: un'infanzia violata, un padre mai conosciuto e un fratello crollato nelle grinfie della droga, una madre assente e indurita dalla vita, incapace di amare una figlia che, al contrario, ha sempre avuto bisogno di essere amata e i vari traslochi che l'hanno costretta a dire addio a persone importati della sua vita, le uniche a cui volesse bene davvero. Proprio per questo Vivian, considerando pericolosi e nocivi i legami, fugge da chiunque la renda partecipe della propria vita e si rifugia nella sua fragile corazza fatta di solitudine. È sicuramente uno dei libri più belli che io abbia letto nel 2019 , me ne sono perdutamente innamorara ed è diventato uno dei libri che mi stanno più a cuore. Ci sono stati momenti durante la lettura in cui ho avuto gli occhi lucidi e alla fine del libro ho pianto come una bambina per l'intensità della storia. Ve lo consiglio perchè merita moltissimo e vi assicuro che anche voi rimarrete stupiti dalla vita di questa grande  fotografa, diventata famosa per caso!

Alla prossima, Noemi.♥


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